Nel
perdurare il più totale silenzio alle nostre sollecitazioni da parte
del Sindaco,
dell'assessore
alla mobilità,
del responsabile
del progetto “Tridente” presso il Gabinetto
del Sindaco e
del Municipio,
abbiamo
provveduto ad informare la Questura
di Roma,
la Prefettura
di Roma ed
i Carabinieri
riguardo un ulteriore aspetto che è emerso dalla non-gestione
dell'intervento in via del Babuino.
Dal
momento della chiusura della strada, infatti, non solo tutto il
traffico proveniente da piazza di Spagna è costretto ad immettersi
in via della Croce e via Mario de' Fiori, ma vi sono in più i mezzi
di soccorso che,
non potendo più utlizzare via del Babuino, sono costretti a
percorrere tali strade prive di marciapiedi a
velocità sostenuta,
date le emergenze, e facendo la gimkana
tra
tavolini (molti dei quali abusivi), auto e moto in sosta (tutte in
divieto) ed i numerosi pedoni.
Le
foto allegate mostrano due esempi di mezzi di soccorso costretti a
farsi strada su via della Croce.
Nel
caso invece che gli stessi mezzi volessero transitare su via Mario
de' Fiori la cosa sarebbe praticamente impossibile, data
l'occupazione costrante della sede stradale (trattandosi di strada di
normale transito) da parte degli innumerevoli tavolini.
Non
vorremmo che in queste peggiorate condizioni qualcuno
si faccia male davvero e
per questo abbiamo chiesto il parere delle altre forze di sicurezza,
non riuscendo in nessun modo a farci ascoltare da chi queste
condizioni di pericolo le sta creando.
Gli
interventi adottati dall'amministrazione comunale in centro storico
appaiono andare nella direzione di standard
di tipo scandinavo,
con elevate imposte per i cittadini (specialmente per gli abitanti,
vedasi gli aumenti monstre dei permessi ZTL) e restrizioni di
transito e sosta in nome di un maggior decoro. Peccato che però la
realtà dei luoghi mostri situazioni
da quarto mondo
su cui le amministrazioni non mostrano di voler (o poter) minimamente
incidere.
A
tutto ciò si sommano le situazioni
di ulteriore grave pericolo descritte
sopra, derivanti da una gestione dilettantesca degli interventi.
Da
parte nostra ci sarebbe tutta l'intenzione a collaborare per
minimizzare disagi e pericoli e tendere ad un miglioramento generale
dei luoghi, ma non possiamo che constatare l'assoluta
impossibilità di una qualsiasi interlocuzione con
le amministrazioni.
In
queste condizioni ci si sente più
sudditi che cittadini.
Roma,
22 luglio 2014 Associazione Residenti Campo Marzio