COMUNICATO STAMPA
Dalla
dichiarazione del Sindaco Alemanno
riportata in un lancio
di ieri dell’agenzia ASCA:
“Capisco che chi vive a piazza Navona
voglia dormire, ma deve assolutamente anche sapere che quando si ha un
appartamento nel Centro Storico si deve trovare un giusto equilibrio,
altrimenti se si vuole il silenzio si va in una delle tante zone dormitorio di
Roma''.
''Sono intervenuto con una ordinanza per
bloccare la follia di un presidente di Municipio che voleva sbaraccare tutti i
tavolini'' - ha detto sottolineando che ci vogliono regole e il giusto
equilibrio per esercitare un'attivita' commerciale, tuttavia bisogna capire le
priorita' di tutti, anche dei commercianti.”
Le dichiarazioni del Sindaco sono di una
gravità inaudita. Apparentemente
sembrerebbero eccessi verbali dettati dal consesso in cui sono stati
pronunciati, un incontro della Confcommercio.
Ma in realtà da esse traspare un’idea della città che non è compatibile con il
ruolo di primo cittadino. Se le parole hanno ancora un senso infatti, da una
parte il Sindaco condanna chi abita nel centro storico di Roma a convivere con le peggiori degenerazioni
della cosiddetta movida, in barba a tutte le normative vigenti a partire
dalla tutela alla salute costituzionalmente garantita, passando per la zonizzazione
acustica del Comune di Roma; dall’altra il Sindaco ‘marchia’ il resto della
città come ‘zone dormitorio’.
I
cittadini romani si aspettano dal proprio Sindaco che le norme vigenti, che
dettano i criteri di convivenza in tutte le zone della città di Roma, vengano
fatte rispettare. Se il Sindaco ritiene che il centro storico debba essere
riservato ad attività ludiche di vario genere, lo dichiari inabitabile, modificanto le vigenti
leggi. In assenza di ciò sarebbe buona cosa che chi ha responsabilità così
importanti eviti di farsi prendere la mano dall’assemblea di turno e si spinga
a dichiarazioni che offendo la dignità dei cittadini, in particolare di coloro
che all’attuale Sindaco a suo tempo hanno dato fiducia votandolo.
Un
chiarimento a parte merita l’accenno all’intenzione del presidente del
Municipio di “sbaraccare tutti i tavolini”.
Non è nostra intenzione prendere le difese del presidente Corsetti, ma è quello
un argomento che troppo spesso viene messo in bocca anche ai residenti del
centro storico.
In
gergo tecnico le parole del Sindaco configurano quello che viene chiamato ‘straw
man argument’ (non risulta purtroppo traduzione italiana della
locuzione): si tratta di un vero e proprio imbroglio dialettico per cui si
deforma il pensiero dell’interlocutore e lo si rende evidentemente sciocco o
inammissibile, potendolo così smontare facilmente e mostrarsi nel giusto.
Nel
caso specifico il Sindaco assume che ci sia qualcuno che vuole ‘sbaraccare
tutti i tavolini’, così lui ha buon gioco a mostrarsi il paladino che si oppone
a tale sciocchezza.
E’
nostra intenzione chiarirlo una volta per tutte: NON SI HA NOTIZIA DI NESSUNO CHE ABBIA MAI RIVENDICATO LA NECESSITA’ DI
RIMUOVERE TUTTI I TAVOLINI DALLE STRADE E PIAZZE DEL CENTRO STORICO DI ROMA!
Noi
in particolare, come tante altre associazioni del centro storico, abbiamo
sempre richiesto la semplice (si fa per dire) applicazione delle norme esistenti, che prevedono la
possibilità di avere arredi esterni per i locali, nel rispetto delle normative
di sicurezza, del decoro cittadino, della fruribilità dei tanti monumenti e
palazzi, degli spazi pubblici che, come dice il termine, sono di tutti.
Ai
tempi delle passate elezioni comunali le aspettative di molti erano che
l’attuale Sindaco sarebbe stato attento al concetto di legalità. Ed in particolare nel centro storico, bisognoso da troppi
anni dell’equilibrio che solo l’applicazione delle norme realizza, in molti si
affidarono a colui che appariva averlo nel DNA tale concetto. Troppi recenti
atti del Sindaco hanno deluso tali aspettative. Ed ora arrivano le sue
inaccettabili dichiarazioni.
Giunga
al Sindaco il nostro rispettoso invito a rivedere le sue parole.
Roma, 20 aprile 2012 Associazione
Residenti Campo Marzio
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